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Non lasciatevi fuorviare dalla foto del cane qui sotto. Il cane è uno spunto. Lo spunto vivo e senziente di un esempio emblematico di educazione di sensibilità e amore da parte di un adulto verso i giovani (e non solo). La storia si è svolta a Casal Velino (Salerno) e l’ha rivelata in un post su Facebook Vittoria, una volontaria, una fra gli angeli degli sfortunati randagi del sud. “... una ragazzina arriva alle 8.30 a scuola piangendo e la professoressa le chiede cosa è successo... Ho visto un cane accasciato sul marciapiedi sotto la pioggia ma papà non ha voluto fermarsi. Appena finita la lezione la professoressa si precipita seguendo le indicazioni... Sono le 9.15 chissà quante auto sono passate ma il cane è ancora là sotto la pioggia tremante... cerca di seguire la procedura... ma nessuno arriva e il cane non può stare lì...”. Dal proseguo del post si deduce che Patrizia, l’insegnante, ha caricato senza indugi il cane in macchina (nella foto), l’ha portato dal veterinario e poi al sicuro in un rifugio. Ora, provate a contare quanti sentimenti ha messo in moto Patrizia in pochi attimi. Verso l’allieva: empatia, ascolto, comprensione, conforto, complicità emotiva. Verso l’animale: compassione, rispetto del dolore di una creatura vivente, accudimento, soccorso al di là della vana burocrazia, difesa, protezione degli ultimi più ultimi. In sostanza, ha dato una precisa lezione d’amore. Vi ho raccontato questo episodio perché sono profondamente convinta che alla base della violenza raccapricciante registrata quotidianamente fra i nostri adolescenti, vi sia la totale mancanza di educazione ai sentimenti attraverso fatti-esempio concreti da parte degli adulti di riferimento, genitori in testa. E perché credo che sia proprio quel deserto interiore di emozioni che spinge i giovanissimi a trovare riconoscimento di sé nella prevaricazione dei più deboli. “Grazie alla mia amica che spero possa essere per questi ragazzini come per i nostri figli una maestra di vita. Quello che tanti genitori non sono” , scrive ancora Vittoria. Imitiamo Patrizia: le occasioni per allenare la futura “umanità” sono tante, anche quelle per alcuni insignificanti. Come soccorrere un randagio ferito sulla strada, sotto la pioggia.
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