Horses di Andrea Mischianti
Un’anima.
Quattro zoccoli.
Una criniera.
Una coda.
Cavalli.
Amici dell’uomo da millenni. Mai schiavi davvero.
Sempre lontani, un poco selvatici. Diversi dai cani, un po’ simili ai gatti, uguali a nessuno.
Viviamo con loro. Alcuni per loro. Altri di loro.
Non ho mai pensato a una vita lontana dai cavalli il loro odore è l’odore della vita per me. Lo scivolare della mia mano sulla loro schiena lucida, sporca di fango o bagnata di pioggia è un emozione, un dono, un brivido ogni giorno...
Cavalli.
Occhi lucidi profondi come canyon.
Groppe. Muscolose. Piene di un’energia che non si può scrivere.
Un fiato dolce d’erba, saporito di fieno. Una voce che fa nitrito.
Gambe di tendini, di forza, di veloce fuga.
Per chi come me inizia il sogno alla mattina quando, il morbido naso è nel fieno.
Per chi il muoversi dei cavalli nel mondo rappresenta un magico attraversare una vita altrimenti scevra di poesia.
Per tutti quelli che si fermano un attimo la sera ad ascoltare il suono sublime dei chicchi di biada che scivolano tra i denti d’avorio. Nel mezzo di sospiri e sguardi.
Per noi tutti questa grande passione diviene una catarsi, un orizzonte, una meta.
Ad una giovane e bellissima donna ho detto poco tempo fa che per me i cavalli sono angeli.
Ti salvano dalla bruttezza e dalla volgarità di questo mondo Angeli. Davvero.
Quando sei per loro. Quando sei con loro. Tutto torna tutto va a posto.
Come una musica. Un vento selvaggio. Un sapore antico.
Non puoi fare a meno di loro soprattutto non devi.
Cavalli, pensieri fatti di ossa, tendini, e muscoli.
Irrinunciabili compagni di vita.
Luminose scie nel buio. Stelle forse.
Sicuramente una parte delle nostre anime.
Non è così per tutti. Per noi questo, per altri macchine da soldi.
Quante volte li ho visti con gli sguardi sofferti e il respiro finito.
Quante volte, nobili angeli con le ali infangate dall’uomo che tiene le redini di questi esseri incredibili e troppo lontani dalle nostre coscienze per essere capiti davvero.
Comunque io e voi, per sempre, in silenzio, guardiamo quel fato che si fa nuvola nel freddo del mattino, ed esce dal morbido naso di velluto di un essere antico e ricco di tutto quello che noi non avremo mai.
La tenerezza di un’anima selvaggia